Mostra Milano
A.I=ANESTESIA DELL'IMMAGINE
Personale 24Febbraio-3Marzo 2012, Galleria Spazio Museale Sabrina Falzone
Sala Guttuso
http://www.galleriasabrinafalzone.com
http://www.laprovinciadicremona.it/eventi-e-spettacoli
Recensione critica
a cura di Sabrina Falzone
Prendendo le distanze e allo stesso tempo elaborando l'esperianza artistica del biennio compreso tra il 2008 e il 2009, dedicato al tema dell'Anatomia dell'Assenza o L' Elegante Leggerezza dell'Autodistruzione, Claudio Fazzini evolve il suo stile pittorico fino all'ideazione di un processo creativo concettualmente innovativo: l'Anestesia dell'Immagine.
Gli aspetti riformatori partono dalla realizzazione del supporto per arrivare ad un nuovo idioma grafico concepito mediante il metodo del compendio.
L'esigenza dell'artista di ricorrere alla sintesi ravvisa un ritorno all'essenzialità e alla purezza della rappresentazione visiva, ormai oggi edulcorata da orpelli iconografici e da una sovrabbondanza di dettagli quantomai fine a se stessa.
Claudio Fazzini spezza questa tendenza contemporanea, rinunciando alla "veste"spettacolare dell'arte per orientarsi verso un recupero dell'essenza. E' cosi che nasce il potere comunicativo del "Lineamentum" , un repertorio grafico inedito e immediato, in grado di raggiungiere una friuzione globale.
La ricerca artistica di Fazzini, di fatto, ha la prerogativa di oltrepassare nazionalità, religioni e culture in virtù di una straordinaria unità intellettuale, quale patrimonio prezioso dell'umanità.
Già dal supporto in seta l'artista guarda all'Oriente, brevettando il quadro da arrotolare e trasportare agevolmente per una migliore diffusione dei suoi stessi contenuti. Il disegno si sviluppa sullo schermo centrale, quale finestra sul mondo, sempre relativa, soggettiva e parziale, benchè essa sia per eccellenza espressione digitale di una realtà virtuale sia nelle relazioni, che nel vivere quotidiano.
Claudio Fazzini approfondisce cosi il tema attuale della rete e del narcisismo sociale, studiandone i comportamenti e le modalità comunicative di quella che, in sostanza, appare come una esasperata proiezione del sé.
Nell'Anestesia dell'Immagine l'oggetto d'interpretazione è la memoria, che pur tradita o adulterata, costituisce il filtro dell'esistenza. Con evidenza si rintraccia un parallelismo con l'Anatomia dell'Assenza, dove il perno della rappresentazione verteva sulla negazione della memoria.
Una costante contaminazione tra passato e presente, tra finestre contemporanee e supporti antichi di matrice giapponese sembra condurre l'universo espressivo di Fazzini in un dialogo aperto e sincero.
La figura resta in ogni caso l'elemento dominante della comunicazione grafica dell'autore per raccontare con semplicità le complesse prospettive dell'identità umana nel sistema contemporaneo.
Sabrina Falzone
Critico e Storico dell'Arte
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